Ottimizzare l’assetto in relazione con il movimento e l’ambiente

Armonia Visiva

Limiti o incoerenza delle informazioni?

Il nostro modello non ricerca deficit ma guarda all’organizzazione a cui le funzioni rispondono ed interpreta i disagi come una conseguenza dell’inefficienza del sistema.

Difficoltosa relazione con lo spazio e le distanze, movimento ponderato, frequente inciampo; incertezza nello scendere le scale, nell’inforcare una curva in auto, moto, bici, nell’afferrare gli oggetti, lanciare/ribattere la palla

Orientamento difficoltoso anche negli ambienti conosciuti, per strada, al supermercato/centro commerciale, alla guida, nel ballo, sul campo da gioco ed in relazione alla posizione dei compagni di squadra ed avversari

Fatica a localizzare gli elementi di interesse posti nella stessa area o durante lo spostamento dello sguardo all’interno della pagina, monitor, in una situazione dinamica come nel gioco, sport, prodotti sugli scaffali, all’interno di una vetrina o negozio

Ridotta consapevolezza di tutto ciò che sta intorno, collisione con oggetti, mobili, stipiti; fatica ad esplorare gli ambienti; camminata e corsa con sguardo in basso; impegno nel ritrovare la posizione all’interno dell’area del ballo o campo sportivo

Insofferenza in presenza di stimoli visivi dinamici: scale mobili, shopping center, auto o mezzi pubblici, in presenza del pubblico nel campo da gioco o ballando; nel guardare un grande schermo, utilizzando i videogames

Impaccio, instabilità nelle prestazioni che richiedono cambi di direzione (destra/sinistra) passo aerobico, sci, ballo, etc.

Camminata e corsa non sono stabili, equilibrati e lineari, la traiettoria necessita di continue correzioni per andare dritto

Peso corporeo non ripartito e distribuito sui piedi, pressione diversa dei talloni nella camminata

Lettura con salti e omissioni di parole, utilizzo del dito, righello o pennarello per tenere il segno

Scrittura con quaderno ruotato, difficoltà nel formare le parole all’interno delle righe, nell’allineare colonne di numeri, colorare negli spazi del disegno

Per il nostro pensiero i segnali di alterata qualità del benessere nelle circostanze descritte sono conseguenti ad una incoerente relazione tra consapevolezza della posizione, assetto, movimento nello spazio e rapporto con l’ambiente circostante.

Spazio come apprendimento

Lo SPAZIO che include gli elementi che lo compongono e ci circondano rappresenta un’elaborazione di apprendimento come la distanza, profondità, tridimensionalità, orientamento e direzione; deve essere prima compreso ed organizzato e poi con esso ci si può relazionare. 

Anche la POSIZIONE al suo interno non è relativa a come il corpo si dispone in funzione delle distanze con gli elementi circostanti, ma risulta essere il prodotto di un’elaborazione visiva che si integra per organizzare assetto ed equilibrio.

Occhi come recettori

Nel pensiero comune l’assetto, il bilanciamento e la stabilità sono relativi all’efficienza dell’attività muscolare globale che non altera con compensi la relazione tra appoggio podalico, bacino e tronco del corpo; dove gli occhi sono considerati solo dei “captatori” e la relazione con lo spazio viene considerata come un “rapporto di dimensioni e distanze” con tutto ciò che sta intorno.  

Risulta necessario evolvere il pensiero e considerare la visione come un processo dinamico ed interattivo di funzioni in grado di organizzare in maniera simultanea consapevolezza, processi cognitivi, movimento in interazione con l’ambiente e dove gli occhi hanno una duplice funzione recettoriale:

Di recepire informazioni provenienti dall’interno per analizzare tutto ciò che sta intorno

Di attivare, mediante un’elaborazione delle informazioni provenienti dall’interno, la programmazione di movimenti finalizzati ad un’azione ed in un determinato tempo per interagire con l’ambiente circostante ORGANIZZAZIONE SPAZIALE

Consapevolezza della posizione nello spazio

La sintonia delle informazioni provenienti dall’esterno ed interno dell’organismo favorisce la corretta consapevolezza della posizione nello spazio che regola un assetto neutro, stabile e sicuro, con peso corporeo ripartito e distribuito fra i due piedi, camminata automaticamente lineare e sguardo frontale.

Alterata percezione

Le incongruenze tra le varie informazioni attivano strategie di compensazione per migliorare le funzioni del corpo a partire dalla consapevolezza della posizione che portano a non tollerare le attività di movimento, spostamento, inseguimento, orientamento, cambio di direzione e profondità.

La percezione della posizione spostata da un lato sbilancia il corpo con differente peso sui piedi, camminata non lineare e sicura, incertezza nell’orientamento e direzionalità del movimento.

La condizione attiva compensi per la continua correzione della traiettoria che limitano la sicurezza negli anziani, negli esiti traumatici, colpi di frusta e neurologici.

La percezione della posizione avanzata attiva una risposta in flessione (f) ed un compenso di “contro-bilanciamento” in estensione (e).

Per pianificare ed eseguire con successo un’azione il sistema ricerca neutralità con continue correzioni, spalle in chiusura, peso corporeo sull’avampiede, camminata non fluida con sguardo in basso e rischio di inciampo. La condizione altera la velocità di risposta azione/esecuzione che risulta più veloce e gli oggetti vengono interpretati più vicini con una falsa stima della distanza.

La percezione della posizione arretrata attiva una estensione (e) con compenso in direzione opposta (f) ed una velocità di risposta più lenta dove gli oggetti vengono percettivamente interpretati più lontani.

Qualità dei movimenti

I compensi sono strategie messe in atto per “controbilanciare” effetti non desiderati che impegnano attenzione ed energie ed interferiscono con il controllo dei movimenti la cui qualità e precisione ha un valore sulla prestazione (es. chirurghi, artisti, musicisti, autisti, cantanti, danzatori, sportivi, etc.); ed in quelle condizioni in cui i cambi di stimoli creano sovraccarico sensoriale con instabilità ed insicurezza come negli anziani, traumi, incidenti, esiti neurologici.

 

Allenare a controbilanciare l’assetto senza considerare gli effetti della consapevolezza della posizione, rischia di strutturare i compensi messi in atto.

Armonia Visiva per un assetto stabile e sicuro

Il modello sviluppato offre nuove opportunità per lo sviluppo di una profonda consapevolezza delle proprie reazioni automatiche e gestione corporea, di una maggiore reattività funzionale nelle condizioni di sollecitazioni prolungate.

La ricerca scientifica effettuata dall’IrcCan* ha confermato che l’armonizzazione delle informazioni visive facilita la sintonia necessaria a ristabilire il rapporto con le competenze e ad aumentare i livelli di sensibilità e consapevolezza con una risposta istantanea e globale di:

Sensazione di rilassamento e sollievo generale

Automatismo nell’orientamento e direzionalità dei movimenti

Ottimizzazione dei sistemi muscolo scheletrici e biomeccanici globali

Andatura lineare e sicura con capacità di gestire la presenza di stimoli visivi dinamici senza fare scelte e adattamenti ai cambi di stimoli che limitano l’attenzione ed aumentano il dispendio energetico

Migliore organizzazione spaziale:

  • all’interno del foglio, riga, disegno, durante la formazione della scrittura ed incolonnamento dei numeri;
  • nel ritrovare il segno o posizione nei passaggi tra quaderno-libro-lavagna-monitor e negli scenari più ampi e dinamici presenti nello sport e ballo;
  • sicurezza nel movimento;
  • coerente stima della profondità e distanze, nell’afferrare oggetti, ribattere una palla o intervenire nelle dinamiche di un gioco, nell’affrontare una curva in velocità, etc.

*International Research Center for Cognitive Applied Neuroscience dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Leggi testimonianza

Micaela A.(Cremona-IT)

Sicurezza ed autonomia nei movimenti

Nel 2019 incontro Marco Grassi il quale mi presenta il suo dispositivo. La cosa mi incuriosisce, vista la professione di Massofisioterapista che svolgo, trovavo logico e corrispondente quello che mi veniva esposto sul dispositivo e decisi di provarlo senza aspettarmi particolari risultati.

Prima di utilizzarlo avevo tensioni all’articolazione temporo-mandibolare con limitata apertura della mandibola e tensione in zona cervicale ed ai muscoli paravertebrali della catena posteriore. A causa di questi limitanti disagi mi sottoponevo mensilmente a dei trattamenti posturali.

Inoltre, ho una forte miopia con astigmatismo e prima di utilizzare il dispositivo non avevo la percezione dello spazio con conseguente difficoltà a stare tra le persone ed in presenza di stimoli in movimento e pensavo o meglio sostenevo che fossero gli altri ad urtarmi mentre camminavo. Nei centri commerciali ero disturbata dalle forti luci che mi causavano mal di testa e stanchezza oculare.

Sono trascorsi 6 anni da quando indosso il dispositivo e durante questo periodo ho beneficiato dei seguenti miglioramenti:
⦁ le luci dei centri commerciali non mi creano più fastidi;
⦁ non urto più le persone in quanto ora percepisco lo spazio e la distanza tra me e loro;
⦁ non eseguo più trattamenti mensili posturali ma solo occasionalmente;
⦁ ho ridotto sia la miopia che l’astigmatismo di 0,75 diottrie nell’occhio sinistro e la miopia di 0,50 nell’occhio destro;
⦁ sono molto più sicura ed autonoma soprattutto nella guida dell’auto e della moto;
⦁ ho velocizzato i riflessi e percepisco più velocemente le dinamiche di ciò che mi circonda e non devo essere accompagnata nelle ore serali;
⦁ ho ripreso da poco l’attività di Agility dog, che svolgevo 10 anni fa e dove al tempo riscontravo difficoltà nel correre e coordinare i movimenti per guidare il cane, con stupore sin dalla prima lezione i movimenti sono stati fluidi e coordinati con l’utilizzo del dispositivo.

Ho tratto molto beneficio dal dispositivo e consiglio di provarlo per trarre un sicuro beneficio.